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La libertà come espressione artistica:

PABLO PICASSO

Pablo Picasso (Malaga 25 ottobre 1881 - 8 aprile 1973) è stato un pittore spagnolo di fama mondiale ed è considerato uno dei maestri della pittura del XX secolo.

Il padre, Jose Ruiz, era un pittore e gli diede le basi formali dell’arte figurativa.

La sua vita è stata caratterizzata da intense e numerose relazioni affettive, donne spesso ritratte in molti dei suoi quadri, da due matrimoni e da tre figli. La vita sentimentale influenzò anche la sua vena artistica; difatti, a seguito dell’abbandono di una delle sue amanti, molti suoi disegni a china di quella stagione riprendono il tema di un nano vecchio e brutto come contrappunto ad una giovane ragazza, mostrando come Picasso, ormai sulla settantina, iniziò a percepire se stesso come grottesco e poco attraente.

Il lavoro di Picasso è caratterizzato in “periodi”:

·       “periodo blu” (1901-1904): consiste in dipinti cupi realizzati nei colori del blu e del turchese dove i soggetti umani rappresentati (emarginati e sfruttati) sembrano sospesi in una atmosfera malinconica. Tra le opere di questo periodo ricordiamo: “Celestina”, “Donna che stira”, “Donna con scialletto blu”;

·       “periodo rosa” (1905-1907): caratterizzato da uno stile più allegro con utilizzo del rosa e dell’arancione e contraddistinto da arlecchini, saltimbanchi, acrobati. Tra le opere del periodo ricordiamo: “Famiglia d’acrobati”, “Arlecchino seduto”, “Due fratelli”;

Paulo vestito da Arlecchino, 1924.

Ritratto del figlio vestito da Arlecchino che era la sua maschera preferita. Opera volutamente non finita con sfondo a tinta ocra che non definisce spazi. Bambino e sedia sembrano galleggiare senza appiglio sulla tela; solo mani e volto danno l’idea del volume che però non coinvolge il resto del quadro, che resta piatto. Proprio questa assenza di profondità dà la sensazione di fragilità e di malinconica infanzia.

 

IL BACIO, 1925

Rappresentazione dell’abbraccio appassionato di una coppia di cui a fatica distinguiamo l’uomo dalla donna.

L’uomo stringe, quasi annullandola, la compagna. Una sola bocca li unisce, lei sembra fondersi con l’uomo che la solleva da terra. E’ chiaro il senso erotico del quadro ove il bacio richiama esplicitamente l’unione tra uomo e donna.

 

 

 

Negli anni ’30 il Minotauro diventa motivo ricorrente e compare anche in “Guernica”, il suo quadro più importante che rappresenta il bombardamento tedesco dell’omonima città durante la guerra civile spagnola, simbolo della protesta universale contro la guerra. Il feroce bombardamento diventa un inno universalmente pronunciato contro gli orrori della guerra; l’opera fu per Picasso l’occasione per affrontare un tema politico. La monocromia scelta si adatta perfettamente ad un opera che denuncia le conseguenze distruttive di un evento bellico.

L’uso del Minotauro è da ascriversi all’influenza del surrealismo.

Gli ultimi lavori di Picasso furono una miscela di stili e tra il 1968 ed il 1971 produsse moltissimi quadri.

Al momento della sua morte non avendo lasciato alcun testamento i lavori andarono nella collezione del Museo di Picasso di Parigi.

 

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